Moda maschile tra l’eleganza e il kitsch

Tutto trascorre velocemente, tutto si consuma adesso, nessuno non ha più la pazienza di capire.

In pochi se ne intendono, ma questo non ferma le persone ad avere un’opinione e dare il proprio giudizio. Di cosa stiamo parlando? Di tecnologia, di reti sociali, di politica, di calcio o di moda? Di tutto, l’insieme, perché siamo già in metastasi.

La passerelle presentano creazioni maschili che fanno paura e pena allo stesso tempo. Il buon senso ed il buon gusto sono cose retrograde e non appartengono al futuro, dicono i nuovi designers, senza immaginazione e completamente nel vuoto dell’ispirazione.

Dobbiamo esagerare, il nostro look deve colpire, essere eccentrici e dobbiamo, in mancanza di creatività positiva, adottare il kitsch.

Perché non esiste più l’opinione avvisata, perché quello che dice lo specialista non si sente nella cacofonia degli influencers con pensieri auto-validanti. Il kitsch domina, è popolare, diventa normalità che si trasforma in bellezza.

All’origine, kitsch significava un prodotto industriale di scarso valore. Poi è diventato divertente, rassicurante perché più vicino ai gusti comuni. L’estravaganza, senza pudore o limiti, il carattere immediato, ci fa sentire unici.

Però, perché c’è sempre l’altro lato della medaglia, nel nostro intimo sappiamo che l’eleganza vera, magari a volte poco accessibile, la ritroviamo nel classico.

Possiamo indossare vestiti bizzarri, coprirci con elementi improbabili, ma alla fine, quando vogliamo far vedere chi siamo e quanto valiamo, torniamo all’abito sartoriale, su misura, espressione massima dell’eleganza. Perché “la classe non è acqua”.