Le trappole del comprare “su misura” online

Ultimamente Internet si è riempito di offerte per “abiti su misura” a 200 euro o, se prodotti in Asia, magari ancora più economici. Esistono veramente abiti su misura in “modalità remota”, di qualità, a questo prezzo?

Cosa vuole la tradizione sartoriale italiana

L’obiettivo della sartoria su misura, artigianale, sembra semplice: creare un prodotto unico, straordinariamente personale e di massima qualità. Il maestro sarto ha il compito di abbinare la sua arte alla personalità del cliente, creando un abito impossibile da replicare.

Il maestro sarto Daniel Robu

Nell’atelier del maestro sarto, le misure vengono prese con cura, tenendo presente ogni particolare del cliente, dell’armonia e delle sue linee naturali.

Il corpo umano non è mai simmetrico, le spalle non sono mai perfettamente diritte, le mani mai di uguale lunghezza. Ogni singolo segmento del nostro corpo è strettamente individuale, unico. I tessuti, scelti dal cliente o suggeriti dal maestro sarto, sono una parte essenziale dell’abito.

Il tessuto si deve sentire con la mano, si deve guardare sotto diverse luci, si compara o abbina con altri tessuti presenti sul tavolo del maestro sarto. La creazione dell’abito su misura richiede almeno una prova, se il maestro è veramente bravo. Durante questa fase vengono corretti i piccoli disallineamenti, aggiustati “i troppi”, “scavare o allargare” per far calzare l’abito perfettamente al corpo.

Cosa si fa online

L’obiettivo del business online è quello di vendere: il più possibile, nel più breve lasso di tempo. A differenza del maestro sarto che potrebbe impiegare anche varie settimane per un abito su misura fatto a regola d’arte, la vendita online deve competere con altre vendite online, sia sui prezzi, sia sui tempi. Per questo devono tagliare alcune tappe ed accettare compromessi sulla qualità del lavoro o del tessuto.

Nella vendita online, il cliente si prende da solo le misure, o si fa aiutare da un amico. In entrambe le situazioni l’esperienza sartoriale è, solitamente, scarsa, risultandone così misure approssimative. Ma anche se le misure fossero perfette dal lato cliente, la loro interpretazione dal lato produzione soffrirà la mancanza del contatto diretto. “La mappa non è il territorio”, come dicono gli esperti in logistica. Questo aspetto comporta, ovviamente, il primo calo di qualità.

Per motivi di efficienza, la produzione online lavora con abiti prefabbricati. Il venditore compra dall’industria un tot di abiti per le misure più comuni, in una gamma precisa di tessuti dai quali il cliente può scegliere. L’abito industriale verrà modificato sulle misure inviate dal cliente, risultando in questo modo “made to measure”.

Senza conoscere questi dettagli o la differenza tra “bespoke” e “made to measure”, il cliente resterà convinto della qualità artigianale del suo abito.

Per concludere, online si può acquistare, solitamente, un abito prefabbricato industriale, adattato alle misure inviate del cliente, senza prova intermediaria, senza toccare il tessuto e conoscere la sua qualità reale. Anche se all’occhio comune potrebbe sembrare di buona qualità, l’intenditore, educato nella cultura del vestire su misura, noterà senza difficoltà le differenze.